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La paura è un’emozione utile che in certi casi può trasformasi in una fonte di stress interna quando diventa incontrollabile e  blocca l’individuo impedendogli di agire liberamente e di vivere serenamente. Questo genere di paure, spesso definite ‘immotivate’, sono di fatto motivate ma da fattori interni piuttosto che da fattori esterni i quali, invece, rappresentano piuttosto ciò che li riporta in superficie, l’elemento riattivante di un processo emotivo interiore, già presente e attivo o sopito.  Questi processi emotivi interiori sono generati  dagli eventi del passato, piccoli o grandi, che non sono stati pienamente digeriti a livello emotivo anche quando sono stati elaborati a livello logico. E’ per questo motivo che le paure ‘immotivate’ siano così difficili da gestire attraverso il semplice ragionamento intorno ad esse, cosa che generalmente sortisce poco o nessun effetto, oppure un effetto molto transitorio.

La Psicologia del Secondo Cervello considera la memorizzazione emozionale degli eventi  essere gestita primariamente dal Secondo Cervello. Quindi gli stati emotivi inconsci e incontrollabili dalla logica sono ritenuti essere generati da ciò che è stato registrato nella Memoria Emotiva del Secondo Cervello. Per  liberarsene, dunque,  è necessario intervenire su questo livello e seguendo i parametri specifici imposti dalla ‘mente’ del Secondo Cervello, ossia  dal suo sistema di codificazione.

Gli interventi psicologici proposti dalla Psicologia del Secondo Cervello si rivolgono alla mente del Secondo Cervello per facilitare lo scioglimento dei vissuti sotto il profilo emotivo, un processo che permette all’individuo di ritrovare il proprio benessere psicologico libero dal vincolo delle paure incontrollabili che sono ancora attive nel suo sistema psico-emotivo, spesso nel sottofondo o in modo nascosto.  E’ il fatto di sciogliere la memorizzazione emotiva a permettere l’effettiva risoluzione di paure, fobie, ansia e attacchi di panico.

Liberarsi da questi stati significa anche spezzare il circolo vizioso che alimenta il timore di non essere in controllo di se stessi con la conseguente insicurezza che ne deriva.

* come approfondito nel libro ‘L’individuo e la Psicologia del Secondo Cervello’ di Armando Ingegnieri.

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